venerdì 17 maggio 2013

Storie perdute #2: Topolino Allo Specchio

Eccoci arrivati al secondo appuntamento di storie perdute (cos'è?), la rubrica che vanta di essere la meno seguita del web (e che conta di rimanerlo per i prossimi cento anni).
Nel primo episodio, c'eravamo STRUTTI (perché è questo il participio passato di STRUGGERE, vero?) con Il Vero Volto di Paperino; ora, per par condicio (che, lo si fa coi politici e poi non lo si deve fare coi personaggi Disney, gente decisamente più affidabile? Ma che stamo a scherzà?) ci struggeremo con una storia dell'Orecchiuto: Topolino Allo Specchio, storia di ampio respiro (35 tavole), realizzata da un Corrado Mastantuono autore completo.

Stavolta ho scelto di parlare di una storia non proprio sconosciuterrima, che già col Volto di Paperino m'è arrivato un pacco di missive-bomba a casa... il mio postino (un ficcanaso pazzesco) è pure saltato in aria di fronte al mio uscio! Cose che succedono, ma aveste visto che bei fuochi d'artificio che son venuti fuori, con quell'elegante tonalità di rosso pompeiano!
Ma, come sempre, stiamo divagando. Qui trovate tutte le edizioni (due italiane e, per gli amanti delle lingue semplici, pure due greche, una finlandese e una tedesca) della storia.

Qui sotto vi pubblico la prima tavola, la cui quadrupla introduttiva è degna dei titoli di testa di un film di Hitchcock:

Figo, no?
È così che il Mast decide di introdurci nella storia: campo medio di un tranquillo e sonnacchioso parco cittadino, dove la vita procede placida e dove l'unico Topo che non fa urlare di paura il gentil sesso si sta godendo la lettura di un quotidiano.
Topolino, a un certo punto, alza gli occhi dal giornale e scorge un tizio che, di spalle, è identico a lui. (no, non c'entra niente il "Topolino contro Topolino" di Walsh e Gottfredson)
Un doppelgänger? Un William Wilson dei poveri? Moira Orfei?
Incuriosito, lo seguirà, per poi scoprire quanto faccia schifo visto in faccia.

Altro che "spigoloso", Topolì, a me vengono in mente due o tre aggettivi più azzeccati
Questo... Troppolino entrerà di prepotenza a far parte nella vita del Topo più famoso del mondo, rubandogli ciò che ha di più caro. Inizierà a risolvere i casi per la Polizia prima di lui, si rivela essere più furbo, forte, veloce di lui, andrà a pescare con Basettoni e Pippo al posto suo. Praticamente, ci sarebbe mancato solo che gli avesse ciulato Minni (in tutti i sensi! Ah! Ah! Che battutona! Ridi! RIDI!) e avremmo trovato Topolino ai giardini pubblici con una lametta e un ciuffo piastrato a coprire gli occhi.
Questa brutta copia del Topo, quindi, si rivelerà migliore dell'originale in tutti i campi. Arriva sempre prima di Topolino e fa tutto meglio. 
È un perfettino

Un odioso, fottuto, irritante perfettino. 
Vi ricorda qualcuno?
Esatto!
Ecco spiegato il titolo della storia: Topolino allo specchio
Topolino prende il posto del lettore del settimanale e si vede per come qualche autore poco capace l'aveva ridotto all'epoca dell'uscita di questa storia (il 2001): un signor so-tutto-io cagacazzo e che non sbaglia mai, un primo della classe, uno che sta sulle palle a tutti. Lontanissimo, dunque, da quel Topo vivace e curioso ma non perfetto di scuola gottfredsoniana, recuperato in Italia (grazie al Flying Spaghetti Monster!), da autori MAIUSCOLI come Romano Scarpa e Tito Faraci.

Il Troppolino stroppia! Ah! Ah! RIDI!

Qui vediamo Topolino in tutta la sua umanità; lo vediamo arrivare a odiare (ODIARE! Laddove lui non odi nel vero senso della parola nemmeno i criminali con cui ha spesso a che fare!) quella sua brutta copia, quel suo riflesso deformato; il Topolino perfettino e scassaminchia delle storie di quel periodo (e, purtroppo, anche di alcune del decennio successivo) non è altro che un riflesso deturpato del grande personaggio scritto da Gottfredson e dai suoi eredi. I lettori lo odiavano, così come Topolino arriva a odiare Troppolino in questa storia.
L'odio porterà addirittura il nostro beniamino a un passo dal commettere un crimine...! Lui, così ligio alla legge, così onesto! L'odio può traviarci... specie se si tratta dell'odio per noi stessi.

Davvero una bella sequenza, nulla da dire.
La psicologia di Topolino è qui indagata a fondo da un Mastantuono in formissima, che ci offre al contempo anche un riflessione metanarrativa su cosa fosse diventato il personaggio del Topo in quegli anni. E poco importa se lo svolgimento della vicenda è in alcuni punti troppo sbrigativo o se il susseguirsi della trama incontra qualche punto abbastanza banale (ma che forse 12 anni fa non lo era... o che magari Mastantuono inserisce ad arte apposta per alimentare la sua critica delle storie telefonate dell'epoca, chissà), perché qui i temi su cui ci si vuole concentrare sono ben altri. Indagine psicologica del personaggio e riflessione metanarrativa fanno di questa storia un gioiello imperdibile, di cui non voglio spoilerare il finale (che, come detto, non è particolarmente brillante, ma magari a qualcuno può dar fastidio 

ECCIÀPPURERAGGGIONEH)

Anche perché il finale vero della storia, per me, è un altro. Non la conclusione della vicenda e lo scioglimento di tutti i nodi narrativi, ma proprio le ultime cinque vignette, che sono di una GENIALITÀ assurda. Ve le pubblico di seguito:
Io non trovo altre parole per descriverlo, se non "geniale". Voi?
'nzomma, è una bellissima storia che merita di essere recuperata o riscoperta. 
Concludo qui, per oggi?
Massì, concludo qui.

Con una domanda, però:
vi piace quello che vedete nello specchio?


1 commento:

  1. questa storia (o meglio il doppio di topolino) mi ha fatto pensare immediatamente ad un episodio dei simpson, quello dove comparivano i sosia di Bart e Lisa e diventano più bravi di loro nel risolvere delle cose (era l'episodio in cui spuntava il vero autore di Grattachecca e Fichetto e per colpa sua falliva l'azienda springfieldiana dei cartoni animati).

    La particolarità di quell'episodio era che quei 2 pg comparivano dal nulla e nel nulla finivano, visto che l'episodio finiva "in aria", con un finale molto simpson non sense, senza spiegare chi fossero quei 2 cloni, ne' che fine facessero!!!

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