sabato 16 febbraio 2013

Topolino 2986 e ciò che penso del nuovo andazzo del settimanale.

Paperinik, Paperinika e la romantica vendicatrice è una storia strana: mi è abbastanza piaciuta, perlomeno fino al finale. L'ultima vignetta, devo dire, mi ha un po' destabilizzato. Gagnor costruisce la "super" new entry con molta abilità, si tratta di un personaggio interessante e l'impostazione registica è decisamente all'altezza, con tavole organizzate di volta in volta in maniera diversa, a seconda della dinamicità richiesta o di altre particolari esigenze narrative. Molto graditi in particolare i filtri neri sovente usati come sfondo delle tavole. Con tutto ciò sul piatto, non ho potuto fare a meno di pensare a PKNA, ed effettivamente tale storia non deve invidiare nulla alla serie sul fronte grafico: Mangiatordi è semplicemente sensazionale. Altre prove di questo tipo ed entrerà di prepotenza nell'Olimpo dei miei disegnatori Disney preferiti contemporanei. Davvero bravo. Peccato per il finale,

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 Brigittik è un nome orribile...

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 Ah, elogio a Roberto anche per il lavoro svolto sul rapporto parallelo tra loro e le controparti super di Paperina e Paperino. 


Zio Paperone e l'ultima avventura è invece semplicemente splendida. La seconda puntata rinnova e conferma le grandissime aspettative create nel primo, scoppiettante episodio; la trama è sempre più intrigante, e l'attesa è davvero spasmodica. La parola d'ordine di questa saga è senz'ombra di dubbio "realismo": l'Universo Disney si comporta esattamente come se fosse reale, gli accadimenti sono realistici, le reazioni dei personaggi sono realistiche, i sentimenti e le emozioni provate dai protagonisti sono realistiche e rese davvero molto bene. L'intera avventura è poi condita da ottime gag, ma non in misura tale da snaturare il clima drammatico della trama. Colpo da Maestro di Artibani, in particolare, la sottile satira politica incarnata dai comportamenti di Famedoro e Rockerduck, e l'apparizione di

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Paperinik (inaspettata, ma assolutamente gradita: il realismo è ancora più tangibile, mica come in altre storie in cui, se Paperino ha un problema, pare essersi dimenticato della sua seconda identità).

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I disegni di Perina sono buoni, è abile in particolare nel rendere le espressioni devastate di Paperone, ma per una sceneggiatura di tale levatura avrei preferito, per gusto personale, uno Sciarrone, un Pastrovicchio e un Cavazzano: sarebbe stato da orgasmo a ogni vignetta. Non a torto credo si debba fare un doveroso parallelismo con il capolavoro di Frank Miller Devil: Rinascita. Applausi ad Artibani. Spero uscirà il volumetto singolo della saga, non me lo lascerei sfuggire. Per il resto, due riempitive senza infamia e senza lode, e la straniera Paperino e i segreti di Acquanera si rivela un buon thriller ma sviluppato un po' maldestramente dai coniugi McGreal. La situazione, parecchio interessante verso metà lettura, si risolve troppo velocemente e troppo a tarallucci e vino. A risollevare il tutto, i sempre impeccabili disegni del Maestro Cavazzano. Vorrei inoltre elogiare anche le rubriche, non solo di questo numero ma anche del precedente: alcune sono frivole e inutili, per carità, ma altre anche molto interessanti. Dopotutto, il Topo è una rivista per tutti, e quindi è giusto e normale che sia così. Mi piace parecchio la strada che sta intraprendendo la rivista, che si continui su questa via!

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